L’ARTE VESTE LA CAFFETTERIA DELLA NUOVA SEDE DI FONDAZIONE OFFICINE SAFFI GRAZIE ALLA TECNOLOGIA DYS
Le grandi lastre di Iris Ceramica Group, decorate con la tecnologia di stampa Design Your Slabs, hanno permesso di personalizzare lo spazio dell’area bar della nuova sede di Fondazione Officine Saffi, situata in via Niccolini 35A a Milano. Per il nuovo spazio, infatti, la Fondazione no-profit che si occupa di ceramica contemporanea a livello internazionale, ha affidato a Francesco Simeti la creazione di un’opera d’arte site-specific di grande impatto. Il titolo dell’opera, “Questa stanza non ha più pareti”, è un chiaro riferimento a una nota strofa musicale della storia della canzone italiana presa in prestito per raccontare una doppia metafora: da una parte il riferimento è al rivestimento in continuità dell’intera stanza, dall’altro esprime la volontà di superare i confini geografici e storici.
L’opera, infatti, è una trasposizione fedele di elementi recuperati nella storia della tradizione ceramica provenienti da diverse epoche e luoghi del mondo. Il progetto ha richiesto oltre sei mesi di ricerca storica e geografica, costituendo una vera sfida per l’artista, che ha saputo creare un collage in perfetto equilibro tra vuoto e pieno, bilanciando gli spazi bianchi con le decorazioni.
La natura, tema che da sempre ispira Francesco Simeti, è qui rappresentata da terra, mare e cielo come un mondo perfetto, in totale armonia. L’uomo, seppur non raffigurato, è presente e vivo attraverso la sua interazione con lo spazio, diventando esso stesso parte dell’ambiente naturale che lo circonda.
La tecnologia DYS ha permesso di riprodurre ogni dettaglio del collage, inclusi i “difetti” apparenti come gli smalti craquelé e i piccoli dettagli mancanti, mantenendone così l’autenticità storica. I colori si presentano sia sfumati che pieni e i soggetti più leggiadri, come uccellini e farfalle, sono stati riprodotti in oro riflettente.
Il progetto continuerà a evolversi attraverso una serie di laboratori curati da Simeti, aperti alla partecipazione di diversi gruppi e comunità. In questi laboratori l’artista tornerà a “sporcarsi le mani” con la ceramica, creando nuovi elementi ispirati alla natura che andranno a completare nel corso del tempo l’opera site-specific.